Per il benessere della persona che lavora.
L’integrità psico-fisica delle persone è un bene assoluto e inalienabile.
Privilegiando un approccio etico al lavoro, questa Carta sollecita una riflessione sulle problematiche ancora irrisolte della prevenzione, enunciando alcuni valori irrinunciabili per l’effettiva tutela della salute, della sicurezza e del benessere di chi lavora.
Chiunque si riconosca nei principi enunciati in questa Carta è invitato ad accoglierli e diffonderli.
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L’integrità psico-fisica delle persone è un bene assoluto e inalienabile.
Privilegiando un approccio etico al lavoro, questa Carta sollecita una riflessione sulle problematiche ancora irrisolte della prevenzione, enunciando alcuni valori irrinunciabili per l’effettiva tutela della salute, della sicurezza e del benessere di chi lavora.
Chiunque si riconosca nei principi enunciati in questa Carta è invitato ad accoglierli e diffonderli.
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Il 6 settembre, presso la sala consiliare del Comune di Ventotene – capitale morale e intellettuale d’Europa, si è tenuta la cerimonia di deposito della Carta di Urbino, organizzata dalla Fondazione Rubes Triva, organismo ed ente bilaterale del settore dell’igiene ambientale, in collaborazione con l’Osservatorio Olympus dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.
Alla Cerimonia hanno partecipato Carmine Caputo, Sindaco di Ventotene, Angelo Curcio e Giuseppe Mulazzi, Presidente e Direttore della Fondazione Rubes Triva, Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento europeo, William Cockburn, Direttore Esecutivo dell’Agenzia Europea Eu-Osha, Filippo Brandolini, Presidente di Utilitalia, Ferdinando Di Mezza, Vicepresidente FISE Assoambiente e Paolo Pascucci, Professore ordinario di Diritto del lavoro e Presidente dell’Osservatorio Olympus dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.
Tra gi interventi autorevoli:
William Cockburn: “L’Agenzia Europea Eu-Osha rinnova il proprio impegno verso la Carta di Urbino; contribuendo alla sua diffusione e alla sua visibilità”
Giuseppe Mulazzi: “I principi della Carta di Urbino sono universali. In materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro bisogna parlare la stessa lingua”
Prof. Paolo Pascucci: “Non dobbiamo arrenderci di fronte al pessimismo che scaturisce dalle tragedie. Il nostro impegno deve essere continuo”